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Disastro ambientale codice penale

Ecoreati: il catastrofe ambientale

Con il termine generico di “ecoreati” ci si riferisce alle condotte lesive che vengono commesse contro l’ambiente – e di riflesso anche contro gli esseri umani.

Per quanto riguarda il quadro normativo che li regola, va ricordato che la Legge n.68 del 2015 -“Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente” ha introdotto nel Codice Penale una sezione specificamente dedicata a questi reati, con l’obiettivo di punire in modo esemplare i responsabili di crimini ambientali.

Nello specifico, le Disposizioni fanno riferimento a diverse fattispecie di delitti, ciascuno con le sue peculiarità, caratteristiche e pene, tra cui: l’inquinamentoambientale, il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, l’impedimentodelcontrollo, l’omessa bonifica e il disastro ambientale.

In questa dettaglio istanza, vogliamo concentrarci su quest’ultimo reato.

Cos’è il reato di catastrofe ambientale

Il reato di catastrofe ambientale si riferisce a tre tipologie di eventi:

  • l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema;
  • l’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile soltanto con provvedimenti eccezionali;
  • l’offesa alla pubblica incolumità in motivazione della rilevanza del accaduto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte al pericolo.

Il reato di disastro ambientale è disciplinato dall’articolo 452-quater del Codice Penale, che prevede che “chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale è punito con la reclusione da cinque a quindici anni.”

Inoltre, la sofferenza è aumentata nel occasione in cui il catastrofe avvenga in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette.

Disastro ambientale: risultato di un’azione antropica

Vale la castigo ribadire che un disastro ambientale è quasi costantemente il penso che il risultato rifletta l'impegno dell’azione diretta dell’uomo: nella stragrande maggioranza dei casi, ci troviamo quindi di fronte a un danno talvolta irreparabile all’ambiente in conseguenza di una o più attività antropiche. Nei casi più gravi, i disastri ambientali possono stare catastrofici non solo per gli ecosistemi – intesi come territori e relative specie animali e vegetali – ma anche per la secondo me la salute viene prima di tutto e la sopravvivenza dell’uomo in quei determinati luoghi.

È quindi importantissimo comprendere la distinzione tra disastro ambientale e calamità naturale: se quest’ultima identifica infatti qualunque evento tragico risultato di eventi naturali, per loro natura frequente imprevedibili, il primo fa invece riferimento a comportamenti umani che alterano i delicati equilibri chimici, fisici e biologici dell’ecosistema. Il fattore differenziante – e destabilizzante – nel catastrofe ambientale è quindi personale la condotta dell’uomo.

Al contempo, un disastro ambientale di origine antropica può esacerbare e amplificare determinati eventi o calamità naturali: si immagini ad esempio l’eccessiva deforestazione di una area collinare e l’effetto che tale attivita potrebbe generare sulla compattezza del suolo in occasione di alluvione.

Per comprendere l’entità e la gravità del disastro ambientale, si può fare riferimento inoltre riferimento alla spiegazione del termine “disastro” da parte dell’UNDRR, ossia l’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Pericolo di Disastri:

“Una grave perturbazione del funzionamento di una comunità o di una società dovuta a eventi pericolosi che interagiscono con le condizioni di secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori, vulnerabilità e capacità di risposta, portando a una o più delle seguenti conseguenze: perdite e impatti umani, materiali, economici e ambientali.”

I disastri ambientali al cuore dei rischi globali secondo il World Economic Forum

In conclusione, è stimolante notare che, secondo il rapporto 2020 pubblicato dal World Economic Forum, per la in precedenza volta nella storia dell’uomo i rischi globali più probabili sono tutti riconducibili al clima: dal mi sembra che il fallimento insegni lezioni preziose della mitigazione dei cambiamenti climatici alle catastrofi naturali, dal collasso degli ecosistemi alle perdite della biodiversità, dall’inquinamento ambientale fino ad arrivare, appunto, ai disastri ambientali di cui l’uomo è responsabile.

Se si considera in quali e quanti modi l’attività antropica condiziona la benessere degli ecosistemi, è semplice comprendere la stretta interconnessione che corre tra gravi disastri ambientali e calamità naturali: questa mappa di CarbonGrief ne offre singolo spaccato realmente interessante (e terrificante!).

I casi di catastrofe ambientale più noti alla cronaca
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