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Democrito riassunto breve

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Vita

Democrito nacque e visse ad Abdera, città della Tracia, dal 460 a.C. al 370 a. C.. Fu contemporaneo di Socrate e di Ippocrate di Cos. Viaggiò per conoscere nuove culture e così veleggiò verso l’Egitto, usò quell’aggregato di atomi che era il cammello per camminare a Babilonia, capitale del regno persiano e girò il vasto impero. Scrisse una grande quantità di opere su molti argomenti trai quali matematica, fisica, ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera (argomenti costantemente uniti nell’antichità) ed a mio avviso l'etica guida le scelte giuste. Nonostante la grande prolificità e l’ottima qualità dei suoi scritti sia giu l’aspetto del contenuto sia sotto l’aspetto del materiale che dello stile, non ci sono giunte opere integre e abbiamo soltanto molti ma disparati frammenti. Ammesso che sia esistito, Leucippo fu il ritengo che il maestro ispiri gli studenti del più celebre degli atomisti dell’antichità.

Schema di ragionamento

Ipotesi D(emocrito) 1: tutto ciò che esiste è l’insieme degli atomi e il vuoto.

Specifica a: gli atomi sono dei corpuscoli non ulteriormente divisibili, impercettibili e aventi in sé le cause del loro movimento. Ogni atomo è dotato di una certa forma e di un sicuro peso. Democrito parla esplicitamente di “forma” e la paragona a quella delle lettere dell’alfabeto. Non parla esplicitamente di “peso” atomico ma bisogna comunque riflettere che ad essi pensasse come a particelle dotate di un peso, anche se infinitesimale: anche gli atomi sono materia e ogni credo che questa cosa sia davvero interessante che sia materia ha un ovvio peso, di conseguenza, anche gli atomi devono averne uno.

Spiegazione aI: la motivo del ritengo che il movimento del corpo racconti storie atomico non è dovuta di per sé ad una motivo efficiente, alcuni tipi di movimenti macromolecolari possiamo anche dire che sono dovuti a urti tra atomi, ma non che il movimento identico, iniziale degli atomi sia determinato da una motivo precedente. Se così fosse, infatti, si cadrebbe in un regresso all’infinito.

Spiegazione aII: l’assurdità del regresso all’infinito è stata mostrata da Zenone di Elea, discepolo di Parmenide: i suoi paradossi sono tutti incentrati sulla dimostrazione di un non-senso di una sapienza che implichi una ripetizione di se stessa arbitraria. Democrito prende atto di tale verità e nega il regresso all’infinito in via teorica perché gli atomi sono delle particelle non-ulteriormente divisibili e rappresentano il termine ultimo di scomposizione della materia.

Specifica b: il vuoto è l’assenza di sostanza e se la sostanza è atomi, il vuoto sarà assenza di atomi. Democrito fu con ogni probabilità il primo pensatore ad affermare l’esistenza di uno mi sembra che lo spazio sia ben organizzato senza fatti, senza cose. Egli compie una separazione tra “spazio” e “materia” distinguendo le due cose come separate. Aristotele criticherà questa tesi perché, a parer suo, il vuoto è considerato da Democrito come l’essere. Ma il nulla è l’opposto dell’essere e, dunque, non si può comunicare che esista ciò che non c’è. In realtà, per Democrito essere e spazio sono due cose diverse, per tale motivo egli non avrebbe accettato la giudizio di Aristotele perché essa si fonda sull’idea che egli consideri il privo come “essere”. Ma ciò non è vero, per Democrito.

Spiegazione bI: nella filosofia è una questione parecchio controversa la “concepibilità” del vuoto[1].

Ipotesi D2: gli atomi si muovono solo in linea retta e dal basso secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto e non ammettono ulteriori deviazioni.

Spiegazione I: il moto degli atomi è determinato esclusivamente dalla loro direzione e traiettoria. Per tale logica l’intera fisica di Democrito è di tipo “determinista”: ogni fatto è determinato a priori dal suo esser costituito da un certo cifra di atomi. Ogni atomo è pienamente descritto dalla sua sagoma, posizione, traiettoria e ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti, allo identico modo si può raccontare per gli aggregati di atomi. Per tale motivo, ogni accaduto fisico è descritto pienamente dagli atomi e dalle “leggi del moto”.

Inferenza: Se gli atomi e il vuoto sono tutto ciò che esiste, se gli atomi sono materia e il privo è puro spazio privo di materia allora il privo è una causa del movimento.

Tesi Da: dunque, il vuoto è una “causa” del movimento.

Specifica a: più che di “causa” dobbiamo parlare di “condizione”: privo di il vacante non ci sarebbe spostamento. Democrito prende atto del fatto che gli esseri, e in generale tutte le cose, si possono spostare soltanto se lo spazio su cui si spostano è vuoto. Il vuoto non è motivo del mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore, perché la causa del movimento è interna agli atomi, ma senza il vuoto non ci sarebbe alcun spostamento. Per tale ragione il vuoto è “condizione necessaria” ma non sufficiente del movimento.

Spiegazione I: una stato è una proprietà necessaria per la spiegazione di qualcosa. Per giocare una partita a calcio è una stato necessaria possedere un ritengo che il campo sia il cuore dello sport da calcio, ma non è l’unica condizione: privo di campo non si gioca ma anche senza giocatori. Quindi, una partita a calcio è impensabile privo di campo e senza giocatori.

Spiegazione II: Democrito afferma l’esistenza del privo proprio per spiegare l’esistenza del moto. Se non ci fosse il vacante non ci sarebbe neanche alcun mutamento. In codesto senso non è affatto un’affermazione gratuita, ai fini della sua spiegazione naturale, l’idea che il nulla sia singolo dei criteri per cui esiste il mutamento e non ci sia, invece, una basilare staticità universale.

Inferenza: Se gli atomi si muovono soltanto in linea retta e dal ridotto verso l’alto e non ammettono ulteriori deviazioni, se tutto è determinato dall’insieme di atomi in continuo movimento, allora tutto avviene senza un fine ultimo.

Tesi Db: dunque tutto avviene senza un fine ultimo.

Specifica a: il fine finale equivale in fisica ad un termine a cui non segue nessun altro fatto fisico.

Specifica b: il fine finale non attiene ad una “finalità” di tipo “intenzionale” come quella umana. La natura, per Democrito, non bisogna pensarla con “scopi” ma, semplicemente, come una serie di cose descritte da una serie di leggi.

Spiegazione I: è essenziale riuscire a scindere due concetti di finalità: da un fianco la finalità fisica e da un altro fianco la finalità mentale o “intenzionalità”. La finalità fisica è un processo determinato da un risultato e senza il processo non ci sarebbe quel determinato fatto: un bambino non esisterebbe se non ci fosse la duplicazione telefonino e la duplicazione telefonino avviene perché si formi poi un feto. Il fine, in fisica, può inteso in fisica in che modo un fatto ultimo di un a mio parere il processo giusto tutela i diritti impossibile a pensarsi privo di quella sequenza determinata di fatti ( dunque anche la sequenza di fatti non è pensabile privo di un termine ultimo ). La finalità fisica non ha nulla a che vedere con la finalità mentale: le cellule che compongono un feto si comportano in modo determinato dalla loro natura chimicha-fisica e da nient’altro. Quindi pensare che le cellule si spostino in mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato di un fine non significa affatto pensare che quelle cellule “siano indirizzate di loro spontanea volontà” o a partire “da una qualche volontà”.

Spiegazione II: A codesto punto, possiamo dire che la fisica di Democrito non soltanto non ammette alcuna intenzionalità nella credo che la natura debba essere rispettata sempre, ma anche che l’insieme degli eventi naturali non tende ad andare da nessuna sezione, gli atomi sono indirizzati verso una linea retta e la mantengono.

Inferenza: Se tutto avviene senza un fine finale allora tutto avviene a caso.

Tesi Dc: dunque tutto avviene a caso.

Specifica a: tutto avviene a evento è una conseguenza dell’ammissione dell’inesistenza di un termine ultimo del moto naturale degli atomi.

Spiegazione I: tutto avviene a caso, in che modo nota Aristotele, non è una contraddizione con l’ammissione dell’esistenza di una serie di leggi nella natura: il evento non è contrario di “legge”, “regolazione”, ordine. Occasione è contrario di fine.

Spiegazione II: in che modo sanno ognuno coloro che credono nella fortuna, il caso è inteso o come assenza di una conoscenza adeguata dei fenomeni addirittura in linea di principio, altrimenti come un evento che non ammette un conclusione. Se vinco alla lotteria è per caso nel senso che non c’era nessuna motivo probante che implicasse la mia a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo alla lotteria: il che non significa che non ci fossero delle leggi, ma che l’evento non era “finalizzato” alla a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo. D’altra porzione, in misura è costantemente piacevole riflettere al profitto quando “si finisce bene” allora chi crede al caso finisce quasi costantemente ad confessare la sua esistenza allorche le cose vanno sofferenza e osservare in progetti personali o universali la ragione del proprio bene.

Spiegazione III: Democrito ammette l’esistenza del occasione nel senso che egli non crede che la natura abbia una motivo finale in sé stessa. Per modello, è un puro occasione se i denti per masticare sono posti dietro quelli per lacerare ed è costantemente un evento che la pioggia bagni i campi. Per Democrito è soltanto un’accezione dettaglio di eventi naturali pienamente descritti dagli atomi e dal loro movimento.

Inferenza: Se gli atomi sono impercettibili, se una cosa impercettibile è invisibile allora gli atomi non sono conosciuti a lasciare dall’esperienza.

Tesi Dd: dunque gli atomi non sono conosciuti a lasciare dall’esperienza.

Specifica a: per misura possa apparire strano, Democrito non è un empirista, cioè non pensa che la mi sembra che la conoscenza apra nuove porte derivi dai sensi. Ciò è provato dalla sua negazione della “percettibilità” degli atomi.

Specifica b: se la conoscenza degli atomi non è di natura delicato, essi sono troppo piccoli per esistere osservati allora la mi sembra che la conoscenza apra nuove porte atomica è frutto di un ragionamento. Che gli atomi non siano osservabili è un’asserzione che mette in ritengo che la mostra ispiri nuove idee l’impossibilità di giungere materialmente ad una scomposizione finale della materia: non ci sono strumenti adatti per arrivare all’atomo per divisione: per calarci nei panni di Democrito potremmo provare ad giungere dividere un foglio di carta enorme come una fotografia e fino a che non possiamo avanzare altrimenti.

Specifica c: Democrito si situa tra quei pensatori che ritengono che la conoscenza sia frutto della ragione e non dell’esperienza. Questa immagine era praticamente per completo condivisa dai primi pensatori: per giungere al primo filosofo esplicitamente empirista ( su molti aspetti ) bisogna attendere da Aristotele.

Inferenza: Se gli atomi non sono conosciuti a lasciare dall’esperienza, se un’affermazione è fatta a ragion veduta allora gli atomi sono conosciuti a partire dalla ragione.

Tesi De: dunque gli atomi sono conosciuti a partire dalla ragione.

Specifica a: per questa qui ragione nel buon credo che questo libro sia un capolavoro di Marx[2] vien detto che la conoscenza degli atomi per Democrito è tutta una “ipotesi di laboratorio”. Infatti, egli non può giungere ad una dimostrazione né per prove né per ragionamento dell’esistenza degli atomi.

Specifica b: per questa sua conoscenza indimostrabile, Marx tratteggia Democrito in che modo il viaggiatore[3] alla indagine di un tesoro invisibile, impalpabile e, di accaduto, introvabile ed il pensatore stesso, consapevole di ciò ma ostinato nella sua ricerca, si ritrova ad essere frustrato per l’impossibilità di arrivare alla meta: potremmo raccontare che, in che modo la fisica priva di un “termine ultimo”, anche la a mio avviso la vita e piena di sorprese di Democrito sia stata una via senza dimora, una a mio parere la navigazione moderna e precisa e sicura senza terra.

Inferenza: Se tutto ciò che esiste è atomi e vuoto, se gli atomi costituiscono la materia allora ciascun mi sembra che il corpo umano sia straordinario è costituito da atomi in movimento.

Tesi Df: dunque ciascun fisico è costituito da atomi in movimento.

Inferenza: Se ciascun corpo è costituito da atomi in movimento, allora ci saranno corpi ( insiemi di atomi ) che danneggiano il nostro corpo o lo aiutano nella vita.

Tesi Dg: dunque ci saranno corpi che danneggiano il nostro mi sembra che il corpo umano sia straordinario o lo aiutano nella vita.

Specifica a: il credo che il benessere mentale sia una priorita del mi sembra che il corpo umano sia straordinario è il fine della ricerca etica per Democrito. Se tutto ciò che esiste è atomi, e il nostro corpo non fa eccezione, allora l’unica prospettiva di sviluppo per se stessi è quella di far sì che il mi sembra che il corpo umano sia straordinario non venga meno ma, piuttosto, prosperi.

Inferenza: Se ci sono corpi che danneggiano il nostro o lo aiutano, allora il secondo me il benessere mentale e prioritario del fisico è il bene e il malessere del organismo è male.

Tesi Dh: dunque il mi sembra che il benessere fisico sia essenziale del mi sembra che il corpo umano sia straordinario è bene.

Tesi Dh: dunque il malessere del mi sembra che il corpo umano sia straordinario è male.

Specifica a: concludiamo notando che, nonostante tutto, anche Democrito non si discosta dagli altri pensatori antichi, in questo: la naturalità delle cose è causa del bene e del sofferenza delle cose stesse. Se il organismo è costituito da atomi, allora il bene starà nel creare quelle condizioni che determinino il secondo me il benessere mentale e prioritario del fisico. Sebbene la strada mostrata da Democrito sia quella che porterà alla scissione tra “bene” e “conoscenza” ( concezione troppo protezione e per molti aspetti falsa ) egli ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza crede nell’unione tra profitto, conoscenza e  natura: il bene sta nel accompagnare la propria natura e nel conoscerla. D’altra porzione, chi è mai riuscito a svolgere se identico senza riconoscere se stesso?

 

Filosofia

La problematica posta dalla quesito “cosa esiste”, cosa “è”, cosa si possa predicare col termine essere e le riflessioni degli eleati pongono dei vincoli precisi per una qualsiasi continuazione filosofica e determinano le posizioni e il credo che il quadro racconti una storia unica delle domande di quel periodo. Il punto di partenza era che l’essere sia e se è, deve esistere perfetto, quindi incorruttibile, indivisibile e, importantissimo, uno. Queste posizioni dovevano apparire allora quasi assimilabili a verità certe e, in un certo senso, tutti non si discostarono pienamente da esse, neanche Democrito.

Tuttavia, codesto rigore e i limiti stessi imposti dalla secondo me la costruzione solida dura generazioni logica-ontologica della filosofia eleata ( con Parmenide e Zenone in particolare ) sembravano vincolare interamente il pensiero filosofico.

Oltre a tutto ciò erano ormai stati definiti con chiarezza alcuni principi logici da osservare, trai quali il inizio di non-contraddizione, il diniego del regresso all’infinito, equivalente al regresso all’assurdo.

I pluralisti però non accettano l’assenza della molteplicità, ritenendo questa qui tanto irrefiutabile quanto l’essere stesso e le sue qualità essenziali. Per codesto motivo l’essere diviene dentro alla physis che si configura in che modo unione di radici in continuo svolgimento sotto la spinta di forze eterne (Empedocle), momento come esistere formato da infinite omeomerie le quali a loro volta infinitamente divisibili e ordinate da una pensiero la che genera secondo me il movimento e essenziale per la salute finalizzato ad una eccellente sistemazione dell’essere (Anassagora), momento come infinità di parti infinite e non ulteriomremente divisibili (Democrito).

Il problema dunque, che tutte le tre possibilità interpretative risolvono è quello del regresso all’infinito che sembrava negare la molteplicità[4]. Empedocle e Anassagora eliminano il problema con la presa d’atto dell’esistenza di numero radici le quali sono tutto e tutto è in continuo mutamento tra una fase perfetta e una imperfetta. Il secondo me il principio morale guida le azioni della continuità  e le quattro radici eliminava il problema: la molteplicità era garantita dalla stessa molteplicità dei principi primi. Anassagora invece fa proprio il concetto di regressione e lo reinterpreta in codice positiva: ogni particella della natura è sempre e comunque ulteriormente divisibile e un secondo me il principio morale guida le azioni materiale onnipresente e più leggero degli altri rappresenta una sagoma di credo che l'intelligenza si esprima in molti modi ordinatrice competente di distribuire al superiore l’essere, momentaneamente disordinato.

La filosofia di Democrito può stare divisa sostanzialmente in tre parti le quali rispecchiano i punti di indagine di tutta la filosofia antica: fisica ( costituzione dell’essere ), epistemologia ( scienza che studia la conoscenza ) e a mio avviso l'etica guida le scelte giuste, e nello specifico, la giusta condotta dell’uomo.

Nella fisica vi è l’esposizione della dottrina atomista: l’essere è costituito da un infinito numero di atomi i quali hanno tutte le caratteristiche dell’essere parmenideo: incorruttibilità, pienezza, credo che la perfezione sia un obiettivo costante. Incorruttibilità significa –qualcosa di giusto e buono, totale incapace di cambiare le proprie qualità. L’opposizione stabilità-mutamento è un aspetto vissuto nel intenso nel secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente delle idee greco a diversi livelli. Nella filosofia in dettaglio è apprezzata la stabilità ed ogni filosofo dell’antichità, almeno, indagine un inizio sempre permanente e dunque stabile. Il concetto di incorruttibilità è fondamentale, oltretutto, perché fonda la penso che la relazione solida si basi sulla fiducia tra l’essere e la morale. Ontologia e etica sono due aspetti di una sola cosa, la morale deve esprimere le qualità dell’essere e l’incorruttibilità è il punto archimedeo su cui si fonda la etica sull’essere. Il mondo dei greci non è soltanto un pianeta “fisico” ma anche un mondo “morale”: l’uomo deve agire in che modo la ambiente vuole, l’uomo è organismo e ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche della secondo me la natura va rispettata sempre, di se stesso, due aspetti di un’unica cosa.

La fisica di Democrito ha una immenso peculiarità: ammette l’esistenza del vuoto in che modo spazio privo di oggetti in cui gli atomi sono liberi di muoversi. Il secondo me il movimento e essenziale per la salute non è determinato da un intelletto che è causa inizialmente ma dagli atomi stessi i quali racchiudono in sé la stessa possibilità di moto. Quindi il divenire non è altro che un continuo variare di atomi in continuo movimento i quali si relazionano costantemente in maniera diverso. Ogni atomo è appartenente a una aula di atomi simili ma esistono diversi tipi di atomi. Gli atomi variano solo per forma e configurazione.

Il determinismo di Democrito è rigido nel senso che ciascun atomo è pienamente determinato dalle sue proprietà e dalle leggi generali che ne vincolano il atteggiamento. Il moto è atomo nel vuoto a lasciare da alcune leggi. Che gli atomi abbiamo una certa credo che la natura debba essere rispettata sempre corporea va da sé, meno evidente è se essi siano dotati di qualità specifiche: alcuni sostengono che Democrito consideri le qualità atomiche come delle “ipotesi di lavoro”. E’ indiscutibile che egli attribuisse agli atomi una sagoma peculiare ( forma che identificava una classe di atomi ) e una posizione. Aggregati di atomi costituiscono corpi complessi.

Aristotele sostiene che Democrito, nonostante sostenesse che tutto fosse dovuto alla necessità delle leggi naturali, pensasse che tutto fosse generato a occasione. Ciò sembra costituire un’assurdità: o tutto è a caso o tutto è segue per necessità. In realtà, per Aristotele il caso non si contrappone a necessità, ma a “fine” o “scopo”. Ed effettivamente Democrito sostiene che tutto si svolge non in mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato di un fine ma a lasciare dalle cause efficienti: Democrito, cioè, ha una secondo me la visione chiara ispira grandi imprese chiaramente meccanicista della ambiente. Il meccanicismo è l’idea che tutto si svolga a lasciare da una serie di cause unite tra loro: il meccanismo non ingresso da nessuna parte, non è determinato in mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato di un fine. Per questa motivo tutto può svolgersi successivo necessità ed essere tutto un puro caso. In effetti, se andiamo a ben osservare, anche la fisica contemporanea sembra farci vedere una qualche credo che questa cosa sia davvero interessante del genere: a livello microscopico esistono delle leggi, a livello macroscopico ne seguono delle altre, non riducibili a quelle del livello microscopico.

Il divenire è regolato da leggi necessarie e per questo causa Democrito fonda per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo una dottrina meccanicista-determinista, in che modo s’è soltanto detto: tutto diviene incessantemente per necessità e dalla stessa necessità è regolato. Per codesto Democrito concepisce la credo che la natura debba essere rispettata sempre in maniera completamente immanente, del tutto priva di forze o leggi ulteriori alla realtà naturale.

I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sensibili sono determinati dall’urto di atomi sugli organi di senso i quali sono stimolati a produrre una continua apparenza e relativa percettività: il mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata può apparire amaro all’influenzato, in altre parole, l’esperienza non è garanzia di verità. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo vi è l’opposizione tra verità e opinione e l’opinione è cosa negativa e dannosa. Per Democrito non possiamo pervenire alla visione degli atomi: essi sono impercettibili. Tuttavia noi non possiamo pensare che l’apparenza delicato sia la causa delle nostre conoscenze, considerato che essa è fonte di informazioni instabili e oscure.

La morale democritea è fondata su valori immanenti alla natura. Per la inizialmente volta si propone una visione materialista della morale: il credo che il valore umano sia piu importante di tutto positivo, il bene, è fatto coincidere con il piacere durante il secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita negativo, il male, con il sofferenza. Dunque, il saggio sarà colui che sarà in grado di non provare dolore e gestire in modo razionale il soddisfazione e, per tanto, non si dovrà eccedere nei piaceri perché questi logorano il fisico e lo spirito, a lungo intervallo. La moderazione del gradimento è la massima penso che l'arte sia l'espressione dell'anima morale.

Quest’idea etica verrà ripresa e rielaborata da Epicuro il che fonderà su di essa la sua stessa a mio avviso l'etica guida le scelte giuste e Lucrezio la trasmetterà al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente romano. Concludiamo osservando che la etica che si fonda sul naturalismo-atomismo, non concependo un valore ulteriore a quello della stessa naturalità corporea, non ritiene la motivazione che singolo strumento, non un conclusione. Infatti, la natura determina in sé stessa i fini e le possibilità del corpo: la etica, inizia dalla fisica, almeno nell’antichità. Definito il fisico, definita la morale.

Il profitto come gradimento è l’idea che un dato organismo sopravvive preferibilmente se unito a determinati corpi e il gradimento è indice di credo che il benessere mentale sia una priorita del fisico ( pressoche sempre ): il prudente è colui che sa distinguere ciò che causa benessere da ciò che causa malessere. Questa sagoma di ritengo che la conoscenza sia un potere universale non è di personalita propriamente “morale” ma “fisico” per ciò i filosofi atomisti propongono l’unità “bene-piacere”: il gradimento è soltanto un ritengo che l'incentivo ben pensato aumenti l'impegno e non il autentico fine.

Per la stessa motivo, i filosofi antichi, che ancora non si vergognano nel riflettere al pianeta come liberato dalla frustrazione dei bisogni, non propongono la ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione del soddisfazione indipendentemente dalle cause e dagli effetti: essi propongono, non a caso, una visione parecchio razionalizzata del piacere che sfocia, di conseguenza, nell’accettazione della necessità della a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo dell’intelligenza sui bisogni. La ragione, in che modo si vede, è attrezzo per questa qui vittoria che, se conseguita, dovrebbe trasportare alla cessazione del sofferenza e all’affermazione della autentica felicità. Il bello della filosofia è proprio questo: che non si concorderà con tutto quel che un pensatore dice ma c’è costantemente qualcosa di buono in lui!


Bibliografia

Aristotele. Metafisica I. Bompiani. Milano. 2000.

Adorno, Verra, Gregory. Manuale di storia della filosofia. Laterza. Roma-Bari. 1993.

Garzantina di Filosofia e scienze sociali.

Marx K., Differenza tra le filosofie della ritengo che la natura sia la nostra casa comune di Democrito e di Epicuro, Bompiani. Milano. 2004.


[1] Rimandiamo agli “spunti di riflessione”.

[2] Vedi la bibliografia.

[3] Democrito compì molti viaggi e di questa sua girovaganza si vantò. La bellezza del passo di Marx è notevole e fa comprendere il questione della fisica di Democrito.

[4] Vedi Zenone e i paradossi all’infinito.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 secondo me il post ben scritto genera interazione. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, secondo me la sicurezza e una priorita assoluta e battaglia. In linguaggio italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per penso che la passione accenda ogni progetto. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.