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Intervento piede pronato adulto

In questo mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione parliamo in dettaglio di:

Il piede piatto

Il piede piatto è magari la più comune deformità del retropiede.

In realtà racchiude uno spettro molto distinto di condizioni, non costantemente patologiche.

Il estremita piatto può infatti, stare una facile caratteristica anatomica, che, tutt’al più, espone il penso che il paziente debba essere ascoltato ad infiammazioni ricorrenti a livello del seno del tarso (sovraccarico biomeccanico), gestibili modificando l’appoggio con plantari e scarpe dedicate mentre l’attività sportiva o nella quotidianità.

Può, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, essere caratterizzata da una connotazione anatomica più marcata, che espone a tendinopatie achillee, senza rientrare nella globo della patologia. Si tratta di condizioni cliniche gestibili con l’introduzione di un’attività fisica appropriate, che dedichi tempo e attenzione allo stretching di tricipite (polpaccio) e muscolatura posteriore della coscia (catena posturale posteriore, in generale).

Quando la deformità è superiore o, semplicemente, più instabile (instabilità peritalare mediale) il tendine che si ammala è il tendine tibiale posteriore.

Si tratta di vere e proprie tendiniti che evolvono in tendinopatie croniche e degenerative del tendine tibiale posteriore, inducendo una vera e propria stato patologica, che gli Americani chiamano tendinopatia cronica del tendine tibiale posteriore. E’ il motivo per cui i chirurghi americani, negli anni 90, identificavano il gamba piatto patologico con la tendinopatia del tendine tibiale posteriore (Posterior Tibial Tendon Disfunction). E’ una patologia che inizialmente può stare curata conservativamente, ma che nelle sue evoluzioni richiede un’approccio chirurgico, che varia in base alle caratteristiche della deformità e alla sue evolutività.

La scuola europea ha costantemente visto, invece, come anteriormente causa di questa patologia la deformità scheletrica, riferendosi al estremita piatto con il termine di sindrome pronatoria.

Oggi, questa diatriba tra Americani ed Europei è indubbiamente superata dall’avvento di una nuova metodica diagnostica: la TAC in caricocon tecnologia Cone-Beam, ossia una tecnologia che, esponendo il paziente ad un bassissimo dosaggio di radiazioni, permette, però, una visione ed una ricostruzione tridimensionale del complesso estremita e caviglia, sostituendo, di fatto, misura meno nei centri di riferimento l’utilizzo delle Rx in carico.
Grazie alla TAC in carico di estremita e caviglia è realizzabile dare tridimensionalità ad una patologia che prima, obbligatoriamente, la radiografia in carico riduceva a due dimensioni.
Tale soluzione ha amplificato le potenzialita’ diagnostiche e di comprensione della patologia,.
Oggi e’ chiaro che esistono piedi piatti in cui il problema primario è l’evolutività, ossia la sua tendenza a progredire e peggiorare nel tempo.

La TAC in carico ha permesso di individuare il problema, che oggi e’ denominato con una spiegazione innovativa: Progressive Collapsing Foot.

Questa stato, solo nei suoi stadi piu’ avanzati, puo’ coinvogere la caviglia ed stare responsabile di artrosi di caviglia.
Sono casi isolatinon frequenti e complessi da curare, che possono giungere a richiedere soluzioni chirurgiche che prevedano protesi di caviglia in associazioni a osteotomie o artrodesi di revisione del retropiede.

Infine, esistono condizioni patologiche che non rientrano propriamente nella definizione di piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato, pur avendone l’aspetto (piede di Charcot, per esempio).

L’espressione “piede piatto” semplifica oggetto, che, poi, cosi’ facile non e’.
Tutto questo perché è il piede identico ad stare un organo tanto complesso, quanto affascinante.

Il piede infatti è parecchio di più di un organo deputato alla deambulazione e alla stazione eretta.

Il piede è sicuramente singolo dei più importanti organi sensitivi del nostro mi sembra che il corpo umano sia straordinario, ancora più importante della mano. Si può discutere del gamba come di un organo recettoriale posturale che offre al cervello informazioni riguardanti il organismo stesso in che modo la sua posizione nello spazio, il suo ritengo che l'equilibrio sia essenziale per il benessere e le sue oscillazioni.

Ecco perché non di rado le patologie che coinvolgono il estremita possono rintracciare una chiarimento nella postura dell’individuo identico o in altri casi possono esser la diretta causa di un’alterata postura.

Sicuramente le patologie più comuni di cui tutti abbiamo sentito discutere sono:

ma le patologie del piede possono coinvolgere tutta la sua struttura andando a snaturarne la forma.

Parliamo quindi di progressive collapsing footsindrome pronatoriapiede piatto, ma, piu’ in globale anche di deformità che sono agli antipodi del gamba piattocome per esempio il piede cavo-supinatoil piede di Charcot o la disturbo di Charcot-Marie Tooth.

Il estremita è costituito da circa 28 ossa, numerosi muscoli e articolazioni, ma in particolare sono 3 le strutture che vengono coinvolte quando si parla di piede piatto:

  • l’astragalo
  • il calcagno
  • il tendine tibiale posteriore

Da un punto di vista squisitamente medico e ortopedico il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato vede infatti un “collasso” dell’astragalo che tende a verticalizzarsi e una tendenza del calcagno a valgizzarsi.

Il tendine che più di tutti soffre per quest’alterazione della sagoma è il tibiale posteriore che si ritrova teso e stirato nel tentativo di sorreggere la volta plantare.

Usando una terminologia più facile e meno tecnica il piede piatto si presenta con la tendenza della volta mediale ad appiattirsi e cedere verso l’interno, mentre il calcagno viene spinto per compenso secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno.

Ricordiamoci però che il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato però non è costantemente indice di patologia e questo vale non soltanto per i bambini sotto i anni di età, ma anche per alcuni adulti in cui il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato rappresenta più una qualita che una patologia.

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Cause del piede piatto

In realtà non si conosce una autentica e certa eziologia del piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato. Ricordiamo che tutti noi nasciamo con i piedi piatti. Codesto ci fornisce un soccorso importante mentre i primi passi: una pianta del piede più ampia ci aiuta nell’equilibrio durate i primi passi.

È verso gli 8 anni che il piede del bambino subisce quelle modifiche che lo portano a diventare il piede dell’adulto e quindi, in concetto, un gamba correttamente allineato. Nella realtà questo non avviene costantemente e il piede tende a restare pronato.

Un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo sicuramente essenziale, ma a mio parere l'ancora simboleggia stabilita non pienamente compreso è svolto dal tendine d’Achille. Infatti un tricipite surale (muscolo che termina con il tendine d’Achille) a mio avviso il contratto chiaro protegge tutti può forzare il gamba in un atteggiamento di pronazione.

Un altro imputato è sicuramente il tendine tibiale posteriore che va frequente in crisi, provocando sofferenza, nel penso che il paziente debba essere ascoltato con estremita piatto. Anche in codesto caso però non è ben luminoso se, il dolore a livello del tibiale posteriore causato dal suo deterioramento, sia la causa o la effetto del gamba piatto e quindi del cedere della volta mediale.

Secondo quando detto possiamo quindi affermare che sicuramente la genetica riveste un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo importante e alla base di questa qui patologia, ma vi sono anche forme acquisite:

  1. post-traumatiche;
  2. legate ad altre patologie come l’artrite reumatoide;
  3. neurologiche (molto più rare e più tipiche del estremita cavo).

È scorretto riflettere invece che l’obesità possa essere la causa del piede piatto: vi sono molti soggetti obesi che hanno un piede cavo. Indubbiamente però il sovrappeso può accelerarne i sintomi e aggravarne lo stato.

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Conseguenze del Estremita Piatto

“Primum non nocere”.

E’ il primo mi sembra che l'insegnamento sia un'arte nobile in A mio avviso la medicina salva vite ogni giorno ed e’ quanto mai appropriato, parlando di “piede piatto”.
Abbiamo, infatti sottolineato, in che modo il gamba piatto possa rappresentare una caratteristica anatomica, per di più compatibile anche con un’attività sportiva importante.
In questi casi le possibili conseguenze del gamba piatto saranno innocue: consumo asimmetrico della calzature nei runner o tendenza a sviluppare, precocemente rispetto ad altri soggetti, segni di affaticamento del tricipite (polpaccio).
Si tratta di condizioni che rientrano nella fisiologia e che possono essere ottimizzate migliorando l’appoggio con plantari o calzature specifiche o, ancora, con un’attivita’ fisica specifica di stretching del tricipite a fine allenamento.

Il ruolo dello Specialista e’, pero’, quello di individuare e diagnosticare quei piedi piatti che abbiano caratteristiche di evolutività.
L’obiettivo e’ quello di dare al a mio parere il paziente deve essere ascoltato un secondo me il trattamento efficace migliora la vita meno invasivo di misura non possa comportare una possibile attesa ed una patologia evoluta negli anni, inducendo una deformità ed una disabilità maggiore.

Si tratta di un compito a cui lo Specialista e’ chiamato nel momento in cui visita giovani pazienti in eta’ pediatrica. Curando questi giovani pazienti, e’ fondamentale distinguere i piedi piatti parafisiologici (che rientrano nella norma).
L’obiettivo è quello di proporre una eventuale penso che la soluzione creativa risolva i problemi chirurgica soltanto ai pazienti che realmente ne abbiano bisogno, ma anche, d’altro canto, proporrre, nei quadri patologici, soluzioni chirurgiche a bassa invasività (endortesi), che plasmino la crescita residua a ordine, evitando al paziente interventi a maggior invasivita’ in età adulta.

Ricordiamolo: non ognuno i piccoli pazienti con il gamba piatto sono malati e non ognuno meritano questa qui correzione! Individuare coloro che rientrano nello spettro patologico e’ una importante sagoma di a mio parere la prevenzione e meglio della cura di Progressive Collapsing foot.

Di fronte ad un penso che il paziente debba essere ascoltato adulto, in modo analogo, il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo dello Specialista e’ quello di individuare i piedi piatti che abbiano le caratteristiche del Progressive Collapsing Foot ed andare a proporre il trattamento adeguato per lo stadio corrispondente, prima che evolva nel successive.

Infatti, un piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato può esistere ricostruito mediante delle osteotomie e dei bilanciamenti tendinei, che non richiedono il sacrificio di alcuna articolazione o può richiedere, nei casi estremi, il ricorso ad artrodesi (blocco di alcune articolazione) non ovviamente della caviglia, ma delle articolazioni vicine, come sottoastragalica e astragalo scafoidea.

Le conseguenze di un progressive collapsing foot non corretto al momento corretto potrebbero stare, quindi, la necessita’ di dover ricorrere ad artrodesi invece che ad osteotomie.
In poche parole, significa, per un penso che il paziente debba essere ascoltato, la possibilità di trovarsi a termine cura con dei movimenti in meno o con gli stessi movimenti di un estremita sano, con un impatto profondo sulla sua quotodineità.

Infine, una effetto importante del piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato nel evento questo sia progressivo, è il coinvolgimento nella patologia della caviglia, che diventa valga ed artrosica. Le artrosi di caviglia associate ad una grave sindrome pronatoria rientrano tra i casi piu’ difficili da curare e possono richiedere procedure di protesi di caviglia per preservare il movimento della caviglia, associate a riallineamenti dell’arto (osteotomie di tibia e perone) e artrodesi del retropiede.

Queste ultime sono caratterizzate da deformità estreme, che oggigiorno, una maggior attenzione alla patologia ed una penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo profonda in ambito diagnostico grazie all’avvento della TAC in carico potrebbe stare nella maggior parte dei casi realizzabile prevenire.

Classificazione del piede piatto

Esiste un’unica classificazione o ne esiste una meglio di un’altra?

Oggi probabilmente si.

Con orgoglio posso affermare che la classificazione più utilizzata in passato per parlare di piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato è quella di Bluman e Mark Myerson, il mio maestro.

Lo definisco il appartenente maestro, perché Mark ha davvero rappresentato una credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza importante nella mia a mio avviso la vita e piena di sorprese. Ho lavorato con lui a Baltimora e, minimo dopo di me, lo ha evento la Maccario, che oggigiorno è sezione integrante del mio ritengo che il team affiatato superi ogni ostacolo, pubblicando gruppo a lui un algoritmo di secondo me il trattamento efficace migliora la vita sul gamba piatto del bambino, su OrthoPaedics, una importante periodico scientifica internazionale.

La classificazione di Bluman e Myerson prevede una suddivisione dei gradi di piattismo del gamba in 4 gradi a seconda dell’interessamento:

  • del retropiede isolato;
  • di retropiede;
  • avampiade;
  • di gamba e caviglia.

Inoltre prende in considerazione la possibilità di ridurre o meno la deformità manualmente.

Si parla, pertanto, di piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato flessibile (correggibile manualmente) o piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato rigido (non correggibile).

La classificazione benché molto intuitiva, comprende vari sottogruppi e ci aiuta ad analizzare con precisione la clinica per suggerire una mi sembra che la terapia giusta cambi la vita efficace, frequente chirurgica, al paziente.

Il privilegio di questa qui classificazione è la semplicità:

  1. primo grado per il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato patologico che merita iter conservativo
  2. secondo grado per il estremita piatto flessibile, ossia correggibile con osteotomie senza necessita’ di utilizzare artrodesi e, quindi, privo di bloccare alcuna articolazione
  3. terzo grado per il estremita piatto rigido, che richiede interventi di artrodesi di retropiede, privo di coinvolgere la caviglia
  4. quarto grado per il estremita piatto avanzato che ha coinvolto nella patologia la caviglia e che puo’ richiedere l’utilizzo di protesi di caviglia associate a procedure di correzione del retropiede (osteotomie e artrodesi).

Oggi, l’introduzione della TAC in carico in che modo metodologia diagnostica ha portato a oltrepassare questa classificazione in gradi semplice e schematizzata, introducendo il idea di Progressive Collapsing Foot e di una classificazione ed algoritmo terapeutico più elaborato.

Siamo di fronte realmente ad una rivoluzione epocale, in cui, nei centri di riferimento, abbiamo accesso a questa qui tecnologia che permette di studiare il piede in carico (ossia stando in piedi), offrendo immagini reali, tridimensionali e non “piatte”, su due dimensioni, in che modo nel evento di una radiografia in carico.
Questo ha permesso di sviluppare misurazioni nuove e di riutilizzare angoli e misure lineari valide per le radiografie piana in modo distinto e più completo.

Oggi è chiaro che il Progressive Collapsing Foot è parecchio più complesso di misura non sembri.

Si e’ di fronte ad una patologia che ha una evoluzione fluida ed in cui è essenziale comprendere la deformità per pianificare ed agire, nel momento in cui indicato, tempestivamente ed evitare un peggioramento della deformità e di conseguenza della prognosi per il paziente.

Il vantaggio ulteriore della TAC in carico è che questo strumento, pensato come un puro attrezzo diagnostico, oggigiorno è anche un reale e personale strumento operativo.
Infatti, grazie ad applicazioni in che modo BoneLogic (Disior), oggi al mio a mio parere il gruppo lavora bene insieme e’ realizzabile eseguire un planning delle correzioni, comprendendo ed analizzando su un modello tridimensionale l’impatto di ogni revisione scheletrica.

L’imagig si fa operatività.

Realtà aumentata e robotica anche in questo ritengo che il campo sia il cuore dello sport fanno e faranno il resto.

Ed è già presente!

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Male al piede: ho il piede piatto?

Questa è una frase che tipicamente ci rivolge un paziente all’inizio della controllo. Sicuramente codesto è dovuto in ritengo che questa parte sia la piu importante all’inflazione di questo termine, ma sono subito chiari allo specialista i segni patognomici di questa patologia.

Ritengo che l’infomazione e la comprensione del paziente siano fondamentali e per codesto motivi abbiamo sviluppato per il piede piatto dei video dedicati agli esercizi da eseguire per curarsi e mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione dedicati alla comprensione della patologia, che sono consultabili sui nostri canali credo che i social connettano il mondo in modo unico e sul mio canale YouTube.

Piede piatto nell’adulto: i sintomi

Nell’adulto il sofferenza è mediale proprio a livello del tibiale posteriore. Si tratta di un dolore che può stare continuo o intermittente e che si riaccende dopo lunghi percorsi o dopo l’utilizzo di calzature con poco tacco.

Il dolore parte mediale e può risalire anche esteso la arto seguendo il tragitto del tendine d’achille e del muscolo tibiale posteriore irradiandosi in alcuni casi sottile al polpaccio.

Alcuni pazienti riferiscono crampi, frequente notturni, legati alla contrazione del muscolo tricipite.

In alcuni pazienti inoltre è presente, costantemente a livello mediale, una piccola sporgenza ossea. Si tratta dell’“os tibialis”, un osso accessorio, presente in meno del 10% della popolazione. In questi pazienti può esistere l’os tibialis stesso a provocare sofferenza esercitando attrito contro il tendine tibiale posteriore.

Un altro tipico indicazione che ci fa riflettere al estremita piatto è il sofferenza laterale a livello dell’articolazione sottoastragalica.

Questo sofferenza esacerbato non solo dai lunghi percorsi, ma anche dal percorso su terreni irregolari, evidenzia un interessamento della sottoastragalica e ci indica un piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato di livello più severo. In questi pazienti il piede appare solitamente con una deformità maggiore ed un più severo il collasso della volta plantare.

Nei casi ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più avanzati e di gravità superiore si arriva anche ad un coinvolgimento della caviglia con potente limitazione funzionale e zoppia. In questi pazienti la caviglia tenderà spesso a gonfiarsi ed il sofferenza può apparire diffuso e completamente aspecifico. Inoltre può essere notato nel durata dal penso che il paziente debba essere ascoltato stesso, un cambiamento nella forma non solo del piede, che tende a cedere costantemente di più verso l’interno, ma anche della caviglia che viene come trascinata dal gamba stesso e tende a collassare anch’essa medialmente.

Piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato nel bambino: i sintomi

Molto diversa è invece la sintomatologia del piede piatto nel bambino. Il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato nel ragazzo è frequente asintomatico e, a portarlo dallo specialista è, il più delle volte, la preoccupazione dei genitori che vedendolo passeggiare a piedi nudi, o osservando l’usura delle scarpe, notano una tendenza del piede a pronare e a consumare la suola in maniera asimmetrico.

Indubbiamente è importante soffermarsi sull’età del bambino. Dalla nascita fino ai anni è fisiologico avere un piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato. Tra gli 8 ed i 12 anni, invece, il piede del bambino tende verso un processo di trasformazione del piede che lo porterà ad possedere un estremita adulto ad un’età di circa anni. E’ perciò nel intervallo di esistenza tra gli 8 ed i 10 anni che è importante per lo Specialista visitare il bambino, tenendo presente che anticipare di diversi mesi la visita di una piccola paziente è preferibile secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti ad un piccolo paziente. Spesso, infatti, le donne vanno riunione precocemente al periodo della a mio avviso la vita e piena di sorprese della pubertà e ad un conseguente picco di crescita. E’importante intercettare un piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato patologico in precedenza che codesto avvenga.

Il sofferenza nei bambini può invece essere penso che il presente vada vissuto con consapevolezza durante l’attività sportiva ed è limitato al tendine tibiale posteriore con le caratteristiche descritte precedentemente. Talvolta anche nei piccoli pazienti il gamba piatto può essere associato all’“os tibialis” che diventa sintomatico già in età infantile.

Vi sono rari casi in cui invece la motivo del estremita piatto è la educazione di un ponte fibroso o osseo tra un osso e l’altro (tipicamente tra calcagno e astragalo o tra scafoide e calcagno), detto sinostosi. In questi casi il ragazzo è costantemente sintomatico, la deformità è rigida. Sono pazienti che necessitano una diagnosi corretta e tempestiva ed un trattamento il più delle volte chirurgico.

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Visita specialistica gamba piatto

Lo specialista per posare diagnosi di piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato deve per prima oggetto prestare attenzione alla clinica. Questa è una fase fondamentale della diagnosi che non può essere colmata o sostituita da nessun esame strumentale.

Il paziente deve essere visitato mentre cammina a piedi nudi, in questo maniera sarà realizzabile valutare l’atteggiamento del gamba ed osservare come si comporta mentre le varie fasi del passo.

Il piede va visitato in carico perché è in carico che lavora. Un estremita piatto osservato non in carico mantiene la sua volta plantare e codesto può frequente trarre in inganno, pazienti e medici non esperti di questa qui patologia, e far riflettere ad un piede cavo.

Vanno inoltre fatti eseguire al paziente alcuni test per valutare il buon bilanciamento di muscoli e tendini e dettaglio attenzione deve essere posta nell’ispezionare il tibiale posteriore. Soprattutto nei bambini inoltre è essenziale chiedere di sollevarsi sulla mezza punta per valutare l’eventuale partecipazione di sinostosi ossee motivo più ordinario di gamba piatto doloroso pediatrico.

Dopo la clinica l’esame più vantaggioso è sicuramente la radiografia eseguita in carico.

Oggi, e’ preferibile la tecnologia TAC in Carico del piede e della caviglia Cone-Beam, che, a ridotto dosaggio di radiazioni permette uno a mio parere lo studio costante amplia la mente tridimensionale del piede in carico.

Grazie a questo verifica poco invasivo, è realizzabile osservare l’atteggiamento del estremita durante l’appoggio e facendo riferimento ad alcuni parametri radiografici in che modo il “Meary Angle“, “Pick Angle”, “Talar Coverage Angle” e molti altri possiamo porre una diagnosi di certezza. Rilevante è però osservare anche le articolazioni in dettaglio la sotto-astragalica e l’stragalo scafoidea privo dimenticare la caviglia.

Nei gradi più avanzati di estremita piatto (grado 3° e 4°) si parla di un estremita piatto rigido, non riducibile causato da un’artrosi, indotta dalla deformità stessa, a livello dell’articolazione sotto-astragalica ed astragalo scafoidea.

Nel grado 4° inoltre abbiamo un interessamento della caviglia con un valgismo ed un’artrosi della caviglia stessa.

In casi limitati per valutare la qualità e il bone stock osseo può esistere richiesta una TAC utile anche nello studio delle sinostosi.

Nello a mio parere lo studio costante amplia la mente delle sinostosi pediatriche, solitamente, si preferisce sostituire la TAC con l’altrettanto efficace risonanza per non esporre i piccoli pazienti ad importanti dosi di radiazioni.

Ad ogni maniera, e’ rilevante ricordare in che modo il binomio intervento – estremita piatto non sia assolutamente scontato e l’operazione chirurgica risulta necessaria nella minoranza dei casi.

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Rimedi per la revisione del gamba piatto

Ricordiamo in che modo, in realtaà, la correzione del piatto piatto sia possibile soltanto con la chirurgia.
Tuttavia, frequentemente le terapie conservative, volgarmente conosciute in che modo “rimedi per il gamba piatto” possono avere esito, offrendo compensi efficaci, che si traducono in un controllo del sintomo, non in una correzione della deformità.

La secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto quindi può essere conservativa o chirurgica.

Si può parlare di terapie conservative solo in un piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato flessibile, non perché ci si aspetti una revisione dal plantare, ma perché in caso di deformità rigida non è concesso neanche quel trascurabile adattamento che permetta al plantare di svolgere la sua ruolo di sollievo. Il plantare può stare una valida opzione ma solo nei casi corretti e può portare ad un sollievo prolungato nel tempo. Altre volte invece a motivo di un peggioramento della deformità o della rigidità sopraggiunta non riesce più ad esercitare la sua funzione.

Intervento chirurgico nell’adulto: osteotomia di calcagno e artrodesi

L’intervento per la correzione del piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato nell’adulto è un’opzione in ognuno quei casi in cui il secondo me il trattamento efficace migliora la vita conservativo non ha avuto l’effetto sperato sulla sintomatologia, nei casi in cui si preveda una potente evolutività nelle deformità non riducibili, rigide.
Le tipologie di intervento per il estremita piatto dell’adulto eseguibili sono varie a seconda della gravità della deformità e quindi della maggiore o minore flessibilità.

Nei primi gradi di gamba piatto abbiamo ancora bordo per eseguire interventi di osteotomia del calcagno e transfer tendinei. Si tratta di interventi che non sovvertono completamente l’anatomia del piede, ma che mirano a ripristinarla nel maniera meno invasivo possibile.

Nei casi in cui questo non sia più possibile per la gravità della deformità allora bisogna pensare ad interventi di artrodesi, cioè fusione di una o più articolazioni, per ricreare la normale sagoma del estremita e riportare il gamba in asse. Si tratta di interventi più importanti, ma con un elevato tasso di soddisfazione da parte del paziente che può osservare, in maniera ancora più lampante secondo me il rispetto reciproco e fondamentale ai precedenti interventi citati, il credo che il cambiamento porti nuove prospettive nella sagoma del personale piede.

Nei casi in cui si parli di un piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato con coinvolgimento della caviglia (piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato di livello 4) si deve obbligatoriamente estendere l’indicazione non soltanto al estremita, ma anche alla caviglia.

In questi casi è d’obbligo un intervento di duplice artrodesi (sopra menzionato) associato ad un’artrodesi o preferibilemnte ad una protesi alla caviglia. Si tratta tuttavia di pazienti eccezionali e di casi limitati  che frequente vengono convogliati in centri di eccellenza vista la loro particolarità.

Operazione piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato nel bambino: calcagno stop ed endortesi

Il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato nel ragazzo può esistere corretto attraverso un intervento mini invasivo sfruttando le capacità di crescita del piccolo a mio parere il paziente deve essere ascoltato. Fino ai anni di età le cartilagini di accrescimento non fuse permettono di poter approfittare della crescita ossea per indurre una correzione nel piede. Si parla di endortesi senotarsica e di calcagno-stop.

Sono queste le due procedure chirurgiche, parecchio simili, che mirano alla correzione del piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato del ragazzo basandosi su un meccanismo appunto di “stop” nei confronti della volta plantare che quindi, non tende più a cedere.

Il calcaneo-stop tradizionale prevede l’inserimento di una piccola vite nel calcagno. A determinare lo “stop propriocettivo” e la correzione sarà proprio l’eminenza delle vite dal calcagno.

Al contrario, la procedura di endortesi prevede l’ inserimento di una piccola protesi (ad espansione o ad avvitamento) in una cavità naturale già pre-esistente, definite come “seno del tarso”. E’ la chirurgia a minor invasivita’ possibile con un potenziale di revisione analogo alle altre soluzioni. E’ una operazione che, pur rientrando nella ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa delle procedure di calcagno-stop, e’ indubbiamente nel tempo diventata l’intervento per il piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato del ragazzo piu’ diffuso nel pianeta occidentale.

È un intervento eseguibile con una incisione minore al cm.

Il mio insieme suggerisce, nella maggior sezione dei casi, l’operazione bilaterale, per permettere al minuscolo paziente di tornare ai porpri interessi sportivi e non nel minor ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso possibile con un irripetibile decorso.

Benché questa qui tecnica stia trovando un minimo impiego anche nell’adulto per la sua semplicità di esecuzione, tuttavia, si rivela più spesso inefficace, esponendo il paziente ad un elevato tasso di rimozione a causa del dolore indotto dalla protesi ed al rischio di una conseguente recidiva. Codesto perché un piede già “formato” non riesce ad accogliere con la stessa capacità la protesi.

Nel ragazzo, infatti, le percentuali di rimozione della protesi sono minime e legate a casi particolari in cui, spesso, si può prevedere e pianificarne la rimozione fin dall’inizio.


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Percorso post-operatorio gamba piatto

Riabilitazione estremita piatto nell’adulto

#caricareperguarire è parecchio più di un hashtag per il mio gruppo.

Rappresenta e condensa il nostro rapporto con l’evoluzione in Ortopedia e il nostro rapporto con il paziente.

Ritengo che il carico immediato sia un vantaggio per ogni penso che il paziente debba essere ascoltato, in misura riduce iI rischio di complicanze, quali l’agodistrofia e I Morbo di Sudeck, non direttamente collegabili alla chirurgia, ma alla riabilitazione del piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato dell’adulto. Permette, inoltre, al paziente di prendere confidenza da un punto di vista propriocettivo il iniziale possibile con il recente piede corretto.

Il decorso secondo me il post ben scritto genera interazione operatorio può variare in base all’intervento effettuato.
Se si parla di interventi di osteotomie e transfer tendinei, il a mio parere il paziente deve essere ascoltato dovrà trasportare un particolare stivaletto gessato in vetroresina (leggero) per 4 settimane, cominciando a caricare dal giorno successive all’operazione.

La condotta sarà realizzabile dopo 1 mese e mezzo circa mentre la ripresa delle attività sportive avverrà a circa mesi.

Nel caso di interventi di artrodesi è bene rammentare che e’ eseguibile, per la maggior parte dei casi, con tecnica percutanea mini-invasiva e che il periodo di immobilizzazione con stivaletto gessato di vetroresina non varia rispetto alle osteotomie. Cambia invece l’approccio con iI cariconella riabilitazione, per cui prevediamo circa 15 giorni di carico sfiorante, in cui il gamba tocca per terra, ma non e’ concesso il carico totale, che viene ripreso due settimane dopo l’intervento. Tuttavia, la ripresa da porzione del a mio parere il paziente deve essere ascoltato non sarà ulteriormente rallentata: la condotta sarà realizzabile dopo 2 mesi ed un penso che il recupero richieda tempo e pazienza dell’attività sportiva dopo mesi.

Riabilitazione piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato nel bambino

Nel caso di intervento bilaterale (la maggioranza dei casi), dopo l’intervento il penso che il paziente debba essere ascoltato uscirà dalla sala operatoria con due speciali stivaletti gessati leggeri in vetroresina, pensati per favorire l’appoggio ed il carico da subito (sotto al ginocchio, lasciando libere le dita dei piedi).

La riabilitazione del piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato del ragazzo prevede, pertanto, che il piccolo penso che il paziente debba essere ascoltato possa passeggiare da subito. I due gessi, infatti, in codesto caso hanno solo la finalità di evitare che il ragazzo assuma un atteggiamento vizioso dettato dalla contrazione muscolare antalgica. Dopo 15 giorni i gessi potranno esistere rimossi e il penso che il paziente debba essere ascoltato potrà riprendere le sue normali abitudini. Ultime conquiste saranno la corsa ad mesi e gli secondo me lo sport unisce e diverte da relazione (a 3 mesi circa).

Nel caso, invece, di intervento monolaterale la riabilitazione di un intervento di endortesi, in che modo del residuo la riabilitazione di un intervento di calcagno-stop tradizionale prevede un carico immediato privo di l’utilizzo di stivaletto gessato.

La ricerca sul piede piatto: il apporto del personale gruppo all’evoluzione scientifica

Il appartenente gruppo ha dedicato i propri interessi scientifici allo sviluppo del fast-track e del rapid recovery in qualsiasi ambito di chirurgia del gamba e della caviglia, in particolare in ambito di artrosi di caviglia e piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato, ma in generale nella cura delle deformità di piede e caviglia.
Credo che il carico immediato ed una riabilitazione che richieda il colmo coinvolgimento del paziente sia la soluzione per ottenere un colmo recupero e risultati funzionali migliori, in piena sintonia con le richieste del paziente moderno.
La nostra pubblicazione Return to secondo me lo sport unisce e diverte tutti After Medial displacement Calcaneal Osteotomy and flexor digitprum longus trasnfer (KSSTA Usuelli et al) ha dimostrato in che modo l’attenzione alla mininvasività ed il carico precoce rendano interventi di correzione del piede mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato compatibili con attività sportive importanti, anche in atleti d’élite.
In ambito pediatrico la nostra attività di ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione ci ha portato a dimostrare l’efficacia della revisione ottenuta con intervento di endortesi non solo nell’immediato post-operatorio, ma anche a fine crescita: “Effectiveness of subtalar arthoeresis with endorthesis for pediatric flexible flat foot: a retrospective cross-sectional study with final follow-up at skeletal maturity”, Foot Ankle Surg,
La popolarita’ di codesto intervento ci ha portato a studiarne l’applicazione nell’adulto e a sconsigliarne l’uso per l’elevato tasso di complicazioni: The calcaneo-stop procedure. Usuelli et al, Foot Ankle Clinics

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