Legamento collaterale laterale dolore
La lesione del legamento collaterale laterale
Eziopatogenesi
Il LCL è da un segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato statistico meno esposto a traumi di tipo distorsivo, rispetto al LCM, grazie, sia alla sua elasticità , sia al evento che la parte laterale del ginocchio è ben protetta da altri stabilizzatori secondari. Negli atleti la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante delle lesioni a carico del LCL sono causate dall’iperestensione associata al carico sul articolazione del ginocchio atteggiata in varo. In circa il 75% dei casi riscontrabili la lesione del LCL risulta in una rottura del legamento, che può comportare o meno avulsione, vicino alla testa del perone, solamente nel 20% dei casi a livello del femore ed infine solamente nel 5% dei casi la rottura avviene al nucleo del legamento. Alla lesione del LCL possono esistere associate delle lesioni del nervo peroneale, proprio per il accaduto che quest’ultimo nel suo decorso passa intorno alla testa del perone. Altrimenti altre lesioni associate ad una rottura completa del LCP possono essere costituite da lesioni della capsula postero-laterale, del LCP e del Legamento Crociato Anteriore (LCA)
Clinica e diagnosi
Chi subisce un trauma distorsivo a livello del LCL normalmente riferisce di aver udito un “rumore di rottura” all’interno del ginocchio immediatamente seguito da un sofferenza acuto in sede laterale. Subito dopo sarà riscontrabile un gonfiore extra-capsulare, privo di che si verifichi un versamento articolare, tranne che nel evento di una lesione capsulare o meniscale. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale clinica si avvale principalmente del test di sollecitazione in varo, a ginocchio esteso ed a 30° di flessione. La TC e la RM permettono poi la verifica diagnostica.
Trattamento
Le lesioni di I° e II° livello possono stare trattate con terapia conservativa, a patto che sia riscontrabile una certa stabilità al test di stress in varo. Il a mio parere il paziente deve essere ascoltato può iniziare, se non riferisce sofferenza, a caricare immediatamente l’arto anche se in alcuni casi si ricorre ad un’immobilizzazione di una periodo massima di circa 7 giorni. Per questo genere di lesioni non è di a mio avviso la norma ben applicata e equa necessario l’utilizzo di un tutore. Anche in seguito ad una lesione di III° livello è realizzabile evitare il trattamento chirurgico, tuttavia, in questo occasione è indispensabile l’utilizzo di un tutore, che limiti l’escursione articolare del ginocchio a 90°, per un periodo compreso tra le 4 e le 6 settimane. In ogni evento, la miglior soluzione, per un mi sembra che l'atleta incarni la determinazione che abbia subito una lesione di III° livello al LCL, e che comporti un’importante instabilità rotatoria, è certamente quella chirurgica.
Riabilitazione e ritorno dell’attività sportiva
In linea globale i criteri da adottare per poter consigliare il ritorno o meno all’attività sportiva sono:
- Una differenza dinamometrica nella produzione di vigore minore del 15% da parte dell’arto leso nei confronti del controlaterale.
- Il penso che il recupero richieda tempo e pazienza di una completa escursione articolare.
- La possibilità di effettuare senza alcun problema il test navette (riquadro1) ed il carioca test (riquadro 2).
Dopo una lesione di I° e II° livello l’atleta è in livello di rientrare all’attività sportiva nell’arco di settimane, durante nel evento di una lesione di III° livello trattata chirurgicamente si può riprendere la normale attività sportiva dopo un intervallo riabilitativo della durata di circa sei mesi.