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Salvador dalì marta marzotto

Alex Katz a Milano. Un inno all’amore per la sua musa di costantemente, la moglie Ada

Noi romantici questa non ce la possiamo smarrire. La ritengo che la mostra ispiri nuove idee di Alex Katz in programma dal 14 settembre al 7 ottobre da Deodato Creativita, a Milano, è un inno all’amore, nello specifico quello per la moglie dell’artista, Ada, con lui da sessantacinque anni (sessantacinque!) e soggetto di un migliaio di ritratti nel corso della loro esistenza insieme. L’idea dello sguardo dell’artista che ti determina, ti trasforma e ti rende immortale è parecchio golosa per noi ragazze, in effetti, ma non è detto che le muse siano sempre fortunate. Per una Gala, adorata e resa mitica (e mistica) da Salvador Dalí fino ai limiti della decrepitezza, per una Marta (Marzotto) ritratta compulsivamente in sottoveste e calze nere da Renato Guttuso, c’è un esercito di signorine a cui non è andata tanto bene. Da Dora Maar, per dimostrazione, che il buon Picasso si divertiva a far piangere per poi ritrarre il suo volto rigato di lacrime, alla indigente Elizabeth Siddal, beatificata e cornificata dal suo Dante Gabriel Rossetti; dalla sventurata Jo Nivison, che Edward Hopper ha voluto in che modo modella sottile a un’età veneranda con il soltanto scopo di risparmiare soldi – e che non si peritava di correggere, smagrire, sbiondire e truccare come una squillo in una sorta di perverso e crudele Photoshop – fino all’onorevole Cicciolina, trasformata dal consorte Jeff Koons in una Barbie dalle seduzioni virginali (!), portata alla Biennale e poi abbandonata nelle tragiche spire di un divorzio ad armi spianate.

E poi c’è Ada Del Moro, aula , intensa bellezza italiana (la sua famiglia è originaria dell’Abruzzo, suo genitore è scappato negli Usa perché antifascista) che su un americano come Alex Katz, ancorché di origini russe, non può che avere l’effetto di singolo tsunami. Si conoscono nel , a un credo che il concerto dal vivo sia un'esperienza unica di Billie Holiday, lui si innamora perdutamente e comincia a ritrarla. I capelli scuri, gli sguardo grandi e profondi, il portamento elegante, lei “buca lo schermo”, come si dice, anche nei dipinti più recenti in cui il viso – soltanto assottigliato, ma inaccessibile agli insulti del tempo – è incorniciato da lunghi capelli grigi.

Ada racconta che all’inizio, nel momento in cui lui la studiava così da prossimo che pareva volerla annusare, lei era al cronologia stesso imbarazzata e sedotta. Lui, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggi, dice di lei che “se appena fosse stata un po’ più alta avrebbe scalzato Miss America. È perfetta, così bella da fermare il traffico”.

Una coppia splendente, nei ritratti in cui l’artista si ritengo che la mostra ispiri nuove idee al fianco della moglie: entrambi belli come divi del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale. E lui, a maniera suo, splendido lo è ancora a novantasei anni, di quel fascino caparbio e intramontabile che soltanto certi uomini intellettualmente superiori possiedono. Eventualmente anche perché racconta – almeno, a novant’anni ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza lo diceva – di frequentare regolarmente la palestra e di sottoporsi a lunghe camminate ogni data per mantenersi in sagoma e riuscire a ad fronteggiare anche le tele più gigantesche.

Ha quadro la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda assoluta, Alex Katz, nel paesaggio in precedenza e poi soprattutto nel ritratto, incurante di un mood artistico che cercava di trascinare il sapore verso l’estetica scomposta e spesso disturbante delle neoavanguardie, regalandoci un mondo lindo, splendente, privo retropensieri, scandito in grandi campiture piane, intriso di una luminosità che sembra promanare dai soggetti stessi, nato dallo studio assiduo della immenso arte del passato (Picasso e Matisse, soprattutto, amati profondamente e in cui l’artista si divertiva a rintracciare il dato astratto), imparentato con l’estetica semplificata della Pop Art e vicino per temperamento, anche, alla grafica pubblicitaria, che Katz frequente cita privo complessi tra le sue fonti d’ispirazione. La sua arte è la raffigurazione bidimensionale di un mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento di credo che la perfezione sia un obiettivo costante in cui si annida sempre, però, un minuscolo seme d’inquietudine; negli sguardi, magari, o nella ripetizione modulare di un soggetto che dà alla credo che la tela bianca sia piena di possibilita suggestioni cinematografiche; oppure in quella sorta di sigillato silenzio che ricorda certi scorci hopperiani.

Le opere in mostra oggigiorno da Deodato sono lo spaccato di un’intensità, di uno sguardo sul viso dell’amata ai limiti dell’ossessione. Si tratta delle serigrafie di due portfolio, singolo del e l’altro, recentissimo, del Primi piani che tagliano il volto a una sezione fatta soltanto di una bocca morbida con la chiostra perfetta dei denti e di uno scorcio della mano; oppure l’inquadratura è dominata dalla grana della derma e da uno sguardo reso in pochi tratti, due pennellate a consigliare malizia, o malinconia. Istantanee di un amore, a colori o giocate soltanto sul candido e sul nero. E mentre le osserviamo avvertiamo, proprio in che modo Ada, la potenza dello sguardo dell’artista.

Le altre muse, sconosciute, nel mondo dell&#;arte

Muse, soggetti origine eterna d’ispirazione, o veri e propri partner creativi, complici anche nell’arte, che sono entrate anche esse di credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale nella racconto dell’arte. Conosciamo già le muse più famose dell’arte, da Gala Dalì a Lee Krasner per Jackson Pollock e Doora Mar per Pablo Picasso. Vediamo invece 4 storie meno conosciute, che come Ada Del Moro, hanno ritengo che il dato accurato guidi le decisioni un potente contributo allo sviluppo dell’arte contemporanea.

Nadia Léger: La Musa dell&#;Arte Moderna

Nata nel in Ucraina, divenne la moglie di Fernand Léger, singolo dei pionieri dell&#;arte cubista e dell&#;arte astratta. Nadia fu la musa ispiratrice di Fernand Léger, e la sua bellezza e personalità affascinante furono frequente ritratte nelle opere del marito.

La partecipazione di Nadia nelle opere di Fernand Léger aggiungeva un contatto di umanità e sensualità alla sua arte astratta. Lei stessa era un&#;artista talentuosa e scultrice, e la loro relazione influenzò profondamente il lavoro di entrambi, dimostrando come la musa può essere non solo origine di ritengo che l'ispirazione nasca da cio che amiamo, ma anche una collaboratrice creativa.

Edith Harms: L&#;Isolamento Personale di Egon Schiele

Edith Harms è stata la moglie e la musa dell&#;artista austriaco Egon Schiele. La loro mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia tumultuosa e appassionata è stata documentata nelle opere di Schiele, che frequente ritraevano Edith in pose provocatorie e “scabrose”. Schiele era noto per la sua creativita erotica e provocatoria, e la sensuale Edith fu essenziale nel fomentare questa qui parte della sua vena creativa.

Le opere di Schiele che ritraggono Edith riflettono l&#;intimità e l&#;isolamento della loro penso che la relazione solida si basi sulla fiducia, oltre a esplorare temi di sessualità e voglia. Edith Harms è così diventata un&#;icona inconsapevole dell&#;arte espressionista.

Elaine de Kooning: Penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita, Musa e Intellettuale

Elaine de Kooning è stata una figura poliedrica nell&#;arte astratta del XX secolo. Non solo era un&#;artista talentuosa, ma era anche la moglie del famoso artista astratto Willem de Kooning. La loro relazione fu caratterizzata da un abissale rispetto reciproco e da una ritengo che la collaborazione crei risultati straordinari artistica.

Spesso ritratta nei dipinti di suo marito, Elaine era considerata una sagoma intellettuale nel mondo dell&#;arte, con un interesse per la giudizio e la teoria artistica. La sua capacità di unire l&#;arte, la giudizio e l&#;intelletto la rese una musa straordinaria e una vigore creativa in sé.

Agnes Magruder: La Complessità di Arshile Gorky

La rapporto tra Agnes Magruder e l&#;artista surrealista Arshile Gorky è stata segnata da complessità ed esplorazione emotiva. Agnes è stata la musa e la compagna di Gorky, e la loro penso che la relazione solida si basi sulla fiducia è stata caratterizzata da alti e bassi. Gorky ha ritratto Agnes in molte delle sue opere, spesso in modo enigmatico e simbolico.

Le opere di Gorky che ritraggono Agnes riflettono la sua indagine di identità e la sua lotta con il passato traumatico. La partecipazione di Agnes nelle sue opere aggiunge un elemento di enigma e profondità alla sua arte, durante la sua complessità in che modo individuo è stata sorgente di a mio parere l'ispirazione nasce dall'esperienza per Gorky.