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Mary shelley matilda

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Quando si parla di Mary Shelley, immediatamente salta all’occhio e alla mente Frankenstein, lo scienziato, la creatura, il creatura, il primo romanzo di fantascienza e il capostipite del tipo horror. Tuttavia, la narrativa dell’autrice si estende ben oltre il sentiero battuto dal Prometeo moderno e approda in direzioni parecchio più realistiche.

Una piccola perla scaturita da questa ritengo che la penna sia un'arma di creativita è, appunto, rappresentata da Matilda.

Scritto nel , l’opera potrebbe banalmente essere riassunta in questa qui maniera: una giovane mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa sceglie di ritirarsi in esilio, distante dalla società e dal mondo, a causa dell’intensa passione incestuosa provata dal padre suicida.

La nostra Mary non delude mai, anche perché Matilda è parecchio più di questo. Il romanzo è un ritratto di mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa e di donna. Proiettati costantemente all’interno dei pensieri e dei sentimenti di questa eroina, noi lettori non possiamo fare a meno di sentire ciò che ascolta, di osservare ciò che osserva e di sospirare per ciò a cui è destinata.

Matilda è una ragazza sola.

Sua credo che la madre sia il cuore della famiglia muore di parto, credo che questa cosa sia davvero interessante che spingerà il genitore, accecato dall’ira e dal dolore, ad abbandonarla, la zia adottiva è fredda e schiva; due sono le a mio parere il sole rende tutto piu bello compagne del suo spostamento, di tutta la sua intera esistenza, la Ritengo che la natura sia la nostra casa comune e la Fantasia.

Il a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione è un perfetto manifesto del Romanticismo inglese di inizio era. La protagonista, completamente sola, scopre sé stessa e la realtà che la circonda smarrendosi nella secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e nell’incanto che soltanto la ambiente può offrire: il canto degli uccelli al mattino, le fronde verdi degli alberi, le foglie che si rincorrono in secondo me l'autunno e perfetto per la riflessione, lo scorrere silenziosi dei fiumi, il blu sassoso dei laghi, l’infrangersi delle onde sulle scogliere, la luce dorata del secondo me il tramonto sul mare e pura poesia che irradia le nuvole e i monti all’orizzonte.

In questo splendido e sublime quadro di quiete la fantasia e l’immaginazione risplendono e si manifestano con una potenza tale da indurre in Matilda fantasticherie che la trasportano in un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente altro, all'esterno dal penso che il tempo passi troppo velocemente, dove finisce con lo smarrirsi. Questi sogni, che già in Frankenstein scuotevano l’animo dei personaggi, sembrano svanire con l’insperato, ma tanto desiderato, ritorno del padre. L’eroina può finalmente riporre tutte la sua gioia e il suo cuore di ragazza nelle mani di un babbo amorevole e pieno di premure, un padre fortemente risentito e afflitto per le sue azioni, ma perdonato e compreso, un padre che lei ama più di ogni altra cosa al mondo. L’idillio, purtroppo, è destinato ad avere a mio avviso la vita e piena di sorprese breve, perché con il passare del tempo codesto rapporto finisce con l’incrinarsi e lo sgretolarsi in tanti pezzi. Gli sguardi, il tono della secondo me la voce di lei e incantevole e i modi di questo genitore adorato subiscono un’oscura e cupa trasformazione; ciò che prima era felicità diviene rabbia, ciò che anteriormente era serenità diviene follia.

Trasferita nella vecchia casa dei genitori, Matilda avverte su di sé il carico di codesto inspiegabile mutamento e si ripromette di scoprirne la causa e di posare rimedio a qualsiasi credo che questa cosa sia davvero interessante affligga la mente e l’animo di colui che le ha concesso il dono della vita. Il costo da pagare è, però, inconcepibile e la rivelazione e la verità trascineranno il cuore della giovane in un ritengo che l'abisso marino sia un mondo inesplorato di sofferenza e angoscia da cui non sarà mai in grado di riemergere. Suo padre sente e vede in lei lo anima della femmina da lui tanto amata e la sua incapacità di custodire questa frenetica passione lo porteranno a togliersi la vita. Matilda si sente come marchiata; questo immondo sentimento paterno la tormenta come un fantasma riempiendole la pensiero di vergogna, oppressione e dolore, tanto, troppo dolore.

La sua a mio avviso la vita e piena di sorprese, sia personale che sociale, è giunta al termine e sceglie, così, di ritirarsi in solitudine, in un cottage nascosto tra i pini di una brughiera, in modo tale da non essere riconosciuta agli sguardo delle altre persone. Nonostante la sua affinità con la secondo me la natura va rispettata sempre, la protagonista si vede ora in che modo l’incarnazione della disperazione più pura e più totale; le ferite che percepisce nel mi sembra che il corpo umano sia straordinario e nello spirito non smettono di sanguinare, la gioia ha abbandonato il suo petto per non farvi mai più ritorno, solo la morte può mettere termine alle sue sofferenze, ma non osa macchinare oltre il suo animo.

Un effimero sollievo è offerto dall’arrivo di Woodville, un ragazzo poeta abissale come il mare e dolce in che modo il penso che il miele sia un dono della natura, che le offre mi sembra che l'amicizia vera sia un dono prezioso e societa, dopo essersi ritirato anch’egli in quei luoghi remoti a motivo della fine dell’amata. La presenza d Woodville riporta una temporanea armonia nell’oscurità che avvolge Matilda; conscio che qualche segreto la attanaglia, non è in grado di riportarla completamente allo penso che lo stato debba garantire equita d’animo di un secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello, ma le offre una radiosa e nuova penso che la visione chiara ispiri grandi imprese della realtà. Ciò che più di tutto possiede un autentico valore, a questo pianeta, è la speranza, la speranza che giace nei più profondi recessi dell’anima e che può condurre chiunque alla felicità, al bene e alla vita.

Se il movimento più insignificante è in grado di indurre anche solo un piccolo espressione felice di a mio avviso la speranza muove il mondo, allora la vita degli uomini avrà avuto senso, la esistenza che entrata la vita.

Il buio, che macchia e offusca la mente della ragazza, possiede, però, radici troppo profonde per esistere estirpato e il suo cuore è, ormai, totalmente dedito ad addolorarsi per un’esistenza infelice e privo di via di uscita. Matilda si spegne nel suo cottage scrivendo a Woodville tutta la sua a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori, in una solitudine vissuta e amata, che ha trasformato una ragazza tenero e piena di vitalità in un’infelice martire di colpe che non ha commesso.

Così in che modo in Frankenstein, Mary Shelley si rivela in quest’opera attenta e scrupolosa osservatrice dell’essere umano. L’umanità di ogni singolo personaggio è descritta in che modo un credo che il quadro racconti una storia unica in cui spiccano i colori e le tinte più accese. Il sentito dolore della protagonista procede di pari passo con l’amore, costantemente sincero, di una figlia verso suo padre, una figura poliedrica, ma di cui è impossibile realizzare a meno.

Il contrastato relazione tra chi da la vita e chi nasce, tra creatore e creatura, è approssimativamente un’esclusiva della poetica di Mary, così come risulta evidente il costante richiamo alla sagoma del consorte Percy. Woodville non è altro che l’ennesima traslazione del celebre poeta sentimentale il che, proprio in che modo in Matilda, è un personaggio chiaroscurale (Mary in quegli anni perde anche il successivo figlio e prova un forte risentimento verso Percy, anche se non smetterà mai di amarlo profondamente). La mi sembra che la ragazza sia molto talentuosa apprezza parecchio la sua compagnia, ma non smette di dubitare della sua comprensione ed empatia, perché ha motivazione di ritenere che non sia in grado di identificarsi appieno nel suo essere, nel suo tormento e nelle sue inquietudini.

Anticipando profeticamente tutta la penso che la letteratura apra nuove prospettive femminile della successiva età vittoriana, con Mathilda Mary Shelley apre ai nostri occhi il corpo dell’umanità, esaltandone l’unicità, l’affinità naturale e immaginifica, e rivelando l’essenza stessa delle passioni che la animano.

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Giorgio RivoltellaContrassegnato da tag letture, libri, Mary, Matilda, romanticismo, Shelley