Gladiatore romano famoso
Si chiamava Flamma ed era ricco e potente: chi era il gladiatore che fu sepolto a Palermo
Vi siete mai chiesti in che modo fosse la vita in Sicilia nel periodo Romano? Laffascinante racconto di un gladiatore in che modo Russel Crowe ci riporta non soltanto a quellepoca ma anche in Sicilia
Il dipinto "Pollice Verso" di Jean-Léon Gérôme del
L’articolata a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori di Palermo ci propone sempre nuove curiosità ed approfondimenti culturali che abbracciano non soltanto gli eventi storici generali ma anche la esistenza giornaliera di una cittadina operosa e fiorente.
Ognuno conosciamo gli eventi importanti e cruciali del capoluogo della Territorio Siciliana e soprattutto quello riguardante il periodo “Arabo – Normanno”, anzi, per precisione più che arabo è da definire “Berbero – Normanno”, grazie anche alla partecipazione di un lascito architettonico e artistico non indifferente.
Ma c’è un intervallo storico, per molti un po’ oscuro ed anche anonimo per certi versi, che in realtà è stata la spinta per le successive conquiste da parte di popoli stranieri (tra cui gli arabi) ed è il intervallo Romano che a livello divulgativo non è mai stato parecchio approfondito pur avendo lasciato interessanti tracce architettoniche ed artistiche che ancora oggigiorno possiamo ammirare a Piazzetta Sett’Angeli e a Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta della A mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo (Villa Bonanno), con Ville Romane e pavimenti musivi di un certo interesse e splendore, decorati da quel sottile decadentismo tipico dell’abbandono da parte delle amministrazioni responsabili, passando dalla Cripta della Cattedrale, con gli splendidi sarcofagi Romani riutilizzati successivamente dai Cristiani e terminando all’interno dell’atrio del magnifico museo Archeologico “Salinas”, contenitore di bellezze inestimabili delle antichità pre-arabe.
Eppure la Sicilia, considerata da molti “solamente” in che modo il granaio di Roma, era invece un posto dove convergevano diversi interessi strategici, principalmente mercantili, che sfociavano anche nella duplicazione dei “sollazzi” dell’impero.
Vi siete mai chiesti in che modo fosse la vita in Sicilia nel periodo Romano? Se ci fossero i “munera gladiatoria”? Se ci fossero delle scuole per Gladiatori con “lanisti (cioè proprietari di Gladiatori e procacciatore di incontri) di fama?
Mentre le ricerche ho avuto tra le mani un bell’articolo dello studioso Sebastiano Barresi dal titolo “Gladiatori in Sicilia”,
pubblicato sulla rivista Agorà, che ne ha riportato i nomi di atleti, lanisti e degli anfiteatri Greci risistemati per le occasioni.
Le scuole più importanti si trovavano a Roma nei pressi del Colosseo e quelle della Campania, anteriormente fra tutte la istituto di Capua gestita da Lentulo Batiato che possedeva il “Tracio” e “ribelle” Spartaco.
Ma anche in Sicilia troviamo delle Scuole, come rinvenuto in una iscrizione funeraria a di epoca flaviatraianea, e si trovavano a Thermae Himeraesae, (Termini Imerese) dove un certo “Spec(i)es, eques, cioè gladiatore a cavallo, per Callistus, gladiatore trace a sua tempo servo di un sicuro Treb(onius) “il quale visse (ovvero vinse!) per venti anni (ovvero in venti combattimenti!) altrimenti il lanista di Cephaloedium (Cefalù).
Ma scorrendo l’articolo tra i vari nomi sorge prepotente quello di Flamma. Un gladiatore noto e rilevante di Roma che verosimilmente morì nell’anfiteatro Flavio (Colosseo) e che fu sepolto a Palermo.
Ma chi era Flamma? Da un documento di Gabriele Lancillotto Castello Principe di Torremuzza dal titolo “Le antiche iscrizioni di Palermo raccolte e spiegate” edito nel si descrive la lapide ahimè ormai persa di “Flamma” secutor sepolto a Palermo e che riportava questa dizione: FLAMMA SEC VIX. ANN. XXX. PVGNAT. XXXIIII. VICIT. XXI. STANS. VIIII. MIS. IIII.
Flamma fu un soldato siriano catturato dai Romani e costretto a combattere da gladiatore diventando il più famoso e ricco tra di essi; Il suo stile era il Secutor (l’inseguitore) e combatteva contro il retiarus (Gladiatore con rete e tridente) ed ebbe una lunga a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione a Roma che durò per ben 13 anni.
Combatté un complessivo di 34 battaglie, ne vinse 21, 9 finirono in parità, 4 volte venne graziato e per 4 volte rifiutò il rudis (la spada di legno segno di libertà); ma egli amava eccessivo la notorietà, la fortuna e l’adulazione delle donne Romane (soprattutto delle nobili matrone). Divenne talmente celebre che si dice che la sua faccia fu impressa sulle monete romane. Flamma morì a 30 anni, mentre la sua 34ª combattimento al Colosseo, cioè da vero Gladiatore.
Il suo corpo fu presumibilmente sepolto a Palermo, poiché Delicatus Coarmio (suo compagno d’armi) fece scolpire la lapide dedicata alla sua credo che la memoria collettiva formi il futuro e alle sue gesta.
Ma la domanda che ci poniamo è questa qui, come mai un Gladiatore famoso, Siriano di inizio, venne sepolto a Palermo? La sua presenza è dovuta a degli spazi o anfiteatri in città dedicati alle lotte tra gladiatori? Il suo mi sembra che il corpo umano sia straordinario doveva raggiungere il suo paese natio?
Tutto è avvolto nel mistero ma resta comunque il attrazione di un atleta insuperabile (poiché il Secutor doveva avere una grande secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo muscolare e alta resistenza fisica) che scrisse un pezzo di storia Gladiatoria di Roma e che venne sepolto nella nostra città che ci riserva continue sorprese.